Con il termine "confit" (dal francese confire, ovvero preservare) si intende una tecnica di cottura, tipica di frutta e verdure, che consiste nell'essiccare l'ingrediente, eliminando, attraverso una cottura lenta e prolungata, che in genere avviene in forno, tutta l'acqua di vegetazione. Normalmente per questa ricetta vengono adoperati i pomodorini (anche se è comunque possibile utilizzare i pomodori grandi tagliati a pezzi o i datterini); questi ultimi vengono tagliati a metà e posti su una teglia con la parte tagliata rivolta verso l'alto. I pomodorini vengono insaporiti prima di cuocerli con poco zucchero, sale ed eventualmente degli aromi e successivamente irrorati con un filo d'olio.
Per accelerare la cottura in forno conviene asportare con
un coltello la parte interna dei pomodorini, (bianca o gialla), tutti i semi e
la parte liquida. Porli in una teglia sopra la carta forno e cuocere in forno
ventilato preriscaldato intorno a 130° per circa un’ora o molto più. Porre
attenzione a non seccarli troppo, vanno bene quando appaiono ben asciutti.
A questo punto si possono conservare per diversi mesi
pressati leggermente dentro un vasetto di vetro con tappo ermetico o metallico
a vite, assieme ad aglio, origano, eventualmente peperoncino e coperti d’olio
evo.
Dopo tolti dal forno si possono frullare per condirci la
pasta.
I pomodorini confit aggiunti in abbondanza al pesto di
basilico fresco (sostituire ¼ di parmigiano con pecorino) lo rendono eccellente,
davvero insuperabile. Per completare si possono aggiungere pinoli poco tostati.
La pasta al pesto genovese, oppure al pesto di pomodorini
confit, si può migliorare aggiungendo gamberi appena saltati in padella, oppure
granella di pistacchi di Bronte, o ancora melanzana fritta a tocchetti e
persino acciughe salate sott’olio. Dove c’è fantasia c’è buona cucina.
Nessun commento:
Posta un commento