Quello che comunemente viene indicato come "senso del gusto", beneficia di apporti fondamentali, primo fra tutti: la vista.
Tornando agli alimenti, tanti pensano che per mangiare serva solo la bocca, ma sbagliano.
Ciò che stimola il desiderio, è l'immagine; la buona presentazione di una preparazione culinaria ed il suo accomodamento nel piatto "più adatto", predispone e prepara i "sensori" presenti nel nostro corpo, ad un positivo giudizio finale. Persino i colori ed i loro accostamenti, hanno una precisa funzione. La ricercata presentazione del cibo, al pari della sua preparazione, viene infatti particolarmente curata da tutti i grandi cuochi.
L'olfatto, spesso trascurato dagli addetti ai lavori, svolge un ruolo importante nel predisporre al godimento del cibo. Tutti noi conosciamo l'importanza del profumo, diffuso in cucina da una buona zuppa di pesce o da un dolce prelibato, nello stimolare il desiderio di gustarne il sapore.
Quindi, l'immagine ed il colore del cibo, il corretto accomodamento nel piatto più adatto a contenerlo e l'odore emanato, sono fattori che intervengono ancor prima della masticazione e che determinano il gusto finale, che si forma nella zona del cervello predisposta.
La masticazione, da parte sua, non è affatto secondaria, non deve essere veloce ne sommaria. Masticare il cibo lentamente, serve alla persistenza del suo buon sapore in bocca e predispone ad una corretta digestione.
Due parole su vini, birre ed acqua, ai pasti. L'acqua ossida i cibi e favorisce la digestione, gli alcolici, all'opposto, ne aumentano l'acidità. Non è comunque consigliato bere acqua su taluni piatti, come quelli a base di pesce, gli alcolici in tal caso sono più adatti, purchè assunti in quantità molto limitata, ovvero, a piccoli sorsi durante il pasto. Va detto che gli alcolici, come vini e birre, per apprezzarli al meglio andrebbero consumati fuori pasto, versandone solo "due dita" nel bicchiere adatto.
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